07/02/09

MA COI SOLDI DI CHI ?



New York 6 febbraio 2009

L'eredità del genio della finanza della Deutsche Bank:

buco da 1,8 miliardi A Wall Street tempi duri anche i top traders Quando sente parlare di tetto ai super stipendi dei 'maghi della finanza', il numero uno di Deutsche Bank Akermann storce il naso: i migliori cervelli, sostiene, se ne andranno. Ma forse uno sguardo alla vicenda di Mr Weinstein non guasterebbe, anche alla luce del 'rosso' di DB nel quarto trimestre 2008: 4,8 miliardi di euro, contro un utile di 1 miliardo di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente.
La parabola di Mr.Boaz"La caduta di Boaz Weinstein, un tempo uno dei migliori traders di Wall Street, dice molto di quanto le maggiori banche internazionali siano ancora investite dagli effetti della crisi dei mercati", scrive oggi il Wall Street Journal. Al quale non è sfuggita l'ascesa e la repentina caduta di Weinstein, il super trader della Deutsche Bank che amava 'scommettere' sugli strumenti più innovativi della finanza, portando a casa della DB profitti enormi e nel suo portafoglio maxi stipendi e premi fino a 40 milioni di dollari l'anno. Poi, nel 2008, il crollo della Borsa di Wall Street, l'esplosione del bubbone degli 'asset tossici', la fuga da quei titoli che pochi mesi prima moltiplicavano come per miracolo gli utili.
Risultato, la divisione nella quale opera Weinstein, ha lasciato l'anno scorso alla Deutsche un 'buco' da 1.8 miliardi di dollari. In pochi mesi sono stati cancellati i guadagni di borsa di due anni 'alla grande'.
Ieri Deutsche Bank ha reso pubblica una perdita di 3.9 miliardi di euro nel 2008, la prima in 50 anni di attività, e il numero uno Josef Ackermann ha descritto gli ultimi mesi come "una serie di terremoti con cambiamento costante di epicentro". Qualcuno, anche molto vicino alla DB.
Weinstein, 35 anni, oltre ad essere il 'genio della Saba', la divisione finanziaria che dirigeva, è noto a Wall Street per la sua passione per il gioco: poker e blackjack, nei quali è un vero asso. In fondo, anche sul lavoro, Weinstein, puntava forte: speculazioni anche spericolate sull'andamento dei titoli lo avevano portato al top. Ora, persi centinaia di milioni di dollari, per risalire la china - dice il Wall Street Journal, pensa ad un proprio fondo. E qualcuno scommette che si chiamerà Saba.