04/09/10

SERVIZIO

SAPEVI CHE LA BORSA DI BUENOS AIRES HA GUADAGNATO IL 1200 % IN SEI ANNI DOPO IL DEFAULT DEI TITOLI ? GUARDA il LINK
http://asandabubia3.blogspot

07/05/10

ancòra banche ?


mma", nel ricordo di Beatrice Papa. Qui, lo attendono il ministro Scajola, le sorelle Papa, il notaio Gianluca Napoleone e "alcuni funzionari di banca". E di almeno uno, Beatrice Papa, ricorda il nome: L... T..., direttore di sportello della "Deutsche bank", l'istituto dove Zampolini aveva provveduto al cambio dei 900 mila euro contanti in assegni......Nell'ufficio del ministro era presente anche un funzionario della Deutsche Bank....... http://www.repubblica.it/politica/2010/05/03/news/zampolini_smentisce_scajola_portai_io_gli_assegni_nel_suo_studio-3775402/

22/03/10

TELEVIDEO RAI
Punto Economia
Archivio Stampa Una borsa, un mercato o un casinò?
Quando l'economia è una scommessa di Francesco Chyurlia
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/articolo.jsp?id=4517
"Options, futures o Swaps: les jeux sont fait. Rien ne va plus". L'economia mondiale sembra diventata un casinò e coloro che dovrebbero consigliare ai risparmiatori l'investimento giusto si travestono spesso da croupier.

Senato: subito regole dal Tesoro Rinviate a giudizio a Milano quattro banche e
13 persone,imputati per truffa aggravata per la vicenda dei derivati del Comune di Milano. Secondo l'accusa dall'operazione coinvolgerebbe la Deutsche bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank. Questi istituti avrebbero guadagnato illecitamente circa 100 milioni di euro. Il processo comincerà il 6 maggio prossimo. Per il presidente della Commissione Finanza del Senato, Baldassarri, servirebbe un regolamento del Tesoro per disciplinare, con opportuni paletti,le operazioni in derivati degli enti locali, senza "demonizzare i derivati".

Consumatori: Bankitalia cosa fa?
Per le associazioni dei consumatori, la battaglia contro gli investimenti a rischio è partita diversi anni fa. Prima che diventasse di dominio pubblico con gli scandali che vedono coinvolti istituti di credito e tanti enti locali.
Per l'Adusbef "i derivati costituiscono un grave rischio per i risparmiatori. E' una mina vagante per le economie mondiali e le autorità di vigilanza devono intervenire". Per l'Adusbef anche Bankitalia ha vigilato poco su chi proponeva i titoli tossici.

Commento dell'autore del blog:

(nda) ma chi controlla Bankitalia?
http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_d'Italia :
La distribuzione delle quote è rimasta sostanzialmente invariata dal 1948 ad oggi, e gli unici cambiamenti sono stati dovuti alle acquisizioni e fusioni bancarie avvenute nel frattempo. Al 31 gennaio 2008 l'elenco dei principali partecipanti, indicato sul sito, è il seguente:

(commento del blog):
Se i can da guardia mangian desinare
servito lor dai topi del villaggio,
facil non è che possano abbaiare
quando costoro rodono il formaggio.

Partecipante
Quote
Voti
Intesa Sanpaolo S.p.A.
30,3%
50
UniCredito Italiano S.p.A.
22,1%
50
Assicurazioni Generali S.p.A.
6,3%
42
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.
6,2%
41
INPS
5,0%
34
Banca Carige S.p.A.
4,0%
27
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.
2,8%
21
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
2,5%
19
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A.
2,1%
16
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A.
2,0%
16
Con D.P.R. del 12 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15 dicembre, viene cambiato l'articolo 3 dello Statuto dell'istituto che così recitava: «In ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale della Banca da parte di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici».[6]. Il decreto è firmato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa.
Con questa modifica è stato eliminato l'ultima norma che prevedeva la presenza dello stato in Bankitalia, pur non essendo mai stata fatta rispettare da nessun governo.

28/01/10

BANCHE,BANCHE...


TRICHET "Banche non dimentichino loro ruolo nella crisi
e misure eccezionali a loro favore;finanzino perciò
economia reale" televideo rai 27 gen 2010



OBAMA: RIFORMA SERIA DELLA FINANZA28/01/2010 05:05 "Serve una seria riforma della finanza.
Su questo sarò
inflessibile". Nel discorso sullo stato dell'Unione,
Obama ribadisce la necessità di cambiare le regole per
evitare una nuova crisi economica e finanziaria.
"Se la
riforma del sistema non mi convince, la rispedirò al
Congresso", assicura il presidente. "Ho odiato"
l'esborso di soldi pubblici, spiega Obama, ma "abbiamo
salvato le banche, e recuperato parte del denaro. Per
recuperarlo tutto, ho proposto una tassa sulle banche
più grandi".

22/11/09

banche sicure ?

DEUTSCHE BANK SI AUTOTRUFFA ? BANCHE SICURE ?

http://pagina.to.it/index.php?method=section&action=zoom&id=5645

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto una truffa milionaria ai danni della Deutsche Bank. I fatti:
Due funzionari infedeli della banca in combutta con un amministratore della Divisione Prestitempo,(divisione della stessa Deutsch bank (n.d.a.) la società incaricata dalla banca per il recupero dei crediti, e altri due soci, ha dato avvio a un’operazione complessa di ingegneria finanziaria. I cinque hanno costituito diverse società in tutta Italia – finora ne sono state scoperte sette – a cui la Prestitempo affidava l’incarico di recuperare i crediti di clienti insolventi. Le società ottenevano il pagamento del dovuto, se non tutto almeno in parte, ma denunciavano, con la compiacenza della Prestitempo attraverso il funzionario coinvolto nel giro, di aver ottenuto soltanto una minima parte, intascandosi quindi la differenza.

04/10/09

LACRIME DI COCCODRILLO ?

G7/ Draghi: un po' presto per preoccuparsi troppe regole finanza
...di APCOM.it... replica così a chi gli chiede un parere sulle preoccupazioni
espressedall'amministratore delegato di Deutsche bank Jozef Ackermann su
possibilieccessive regolamentazioni che penalizzerebbero il settore
creditizio. ...<http://www.diariodelweb.it/Articolo/?d=20091003&id=106902>Diario del Web<http://www.diariodelweb.it/Ultime/>

G7. Draghi: «un po' presto per preoccuparsi troppe regole finanza»
Il Governatore della Banca d'Italia: «Avremo sistema più solido di
quello che ha provocato la crisi»

Caro e stimabile dott.Draghi,
certamente è un po' presto,e
tuttavia è anche un po' tardi.Quanto in realtà è stato fatto nei
casi Argentina,Cirio e Parmalat?
Quante famiglie piangono ancòra? Quante banche piangono lacrime di
coccodrillo dopo aver distrutto la fiducia degli investitori ?
L'attuale crisi mondiale non è forse scaturita dall'avidità delle
banche e dalla loro miope accortezza nello scaricare i rischi
su
imperfettamente informati loro clienti ?E non è forse vero che i
loro comportamenti le hanno messe in condizioni addirittura,di non
potersi più fidare le une delle altre(quasi lupi ta i
lupi),praticamente fermando il prestito interbancario,(per non
parlar d'altro)?
Quanto al "sistema" ,se ha provocato la crisi,con evidenza non era
solido.
Auspichiamo che in futuro,sia SOLIDO e non "più solido" dell'ormai
palese castello di fango che appare sia stato quando generò una
crisi che sembra aver punito solo gli innocenti.
(

06/09/09

DO NOT FORGET

Per non dimenticare le lacrime di 2 milioni di italiani .E la gioia degli argentini e non solo la loro....La mayoría de los diarios italianos comentaron ayer el éxito del canje de la deuda argentina."Tango bond, Buenos Aires gana la partida", ...www.lanacion.com.ar/683304Diarios italianor hablan del triunfo de la argentina.cerca "argentina tango bond" su Googleil grafo completo su http://it.finance.yahoo.com/m2Che si parli di vincite di partite e di trionfo (e si usino toni da stadio)(chiunque lo faccia) in una vicenda tanto seria e crudele , che a volte ha cambiato il destino di intere famiglie , è davvero doloroso.Che dopo tante parole ben poco o ben niente sia stato fatto dalla nostra classe politica per una soluzione internazionale del problema , sembra dirla lunga della volontà e capacità di operare per il bene della Nazione.Che la nostra classe politica poco abbia fatto anche sul fronte interno indagando seriamente sull'operato delle banche (quando ci sono sentenze che parlano largamente di illeciti , e banche indagate e o sotto processo anche per vicende consimili :vedi Parmalat a Milano ( udienza il 24 gennaio)) è altrettanto doloroso.E lascia perplessi il fatto che in un problema collettivo,nulla di veramente serio sia stato fatto da chi ha in mano il potere legislativo.( Ricordo a tutti che l'Argentina ha blindato con una Legge il Pagamento del proprio debito estero).Dopo la dichiarazione di default da parte dell'Argentina ,dicembre 2001 se non sbaglio, La Borsa di Buenos Aires e' scesa a 200 punti circa (verso la fine dell'anno successivo) per portarsi poi in sei anni verso i 2200 / 2400 punti eguadagnando ,con un trend sempre in sostanziale salita ,LA BELLEZZA DEL 1100 / 1200 % Dico, MILLE E DUECENTO PER CENTOPerche' se la loro economia sembra essere tanto buona , non si pagano qualche debituccio ? Certo salgono alle labbra parole e parolacce , ma insultare ,benche' comprensibile,puo' essere sin troppo facile.Le vere domande sono : cosa hanno fatto i Signori d 'Italia ai quali abbiamo delegato col voto i nostri sacri poteri di difendere le nostre case,le nostre vite il destino nostro e dei nostri figli ? il nostro lavoro ed i suoi frutti.....?(ma questa non e' retorica : ci son ragazzi che invece di essere all'universita' accettano lavori purchessia perche' i soldi per mandarli a studiare stanno ingrassando le vacche argentine),Infine un appello alla Magistratura : se sia vero che la legge è uguale per tutti ,non sembra emergere altrettanta uguaglianza dalle sentenze le quali ,pur nella giusta diversita' dovuta alle differenze da caso a caso, spesso sono pervenute a risultati differenti pur in presenza di concetti apparentemente identici.Un esempio per tutti : Il tribunale di Milano ha considerata illecita la vendita di obbligazioni Cirio ai risparmiatori PRIMA che tali titoli venissero materialmente ad esistere (dico quindi :venduti prima della emissione).Sentenza n.3575/2006 del 20/3/2006. Leggetevela perche' merita per la sua completezza e chiarezza.Non mi risulta che cio' sia stato fatto (almeno non in misura così visibile) in altre sedi e per altri casi e titoli , compresi quelli argentini.Vi sto dicendo che le banche ( e per prime quelle che guidavano il collocamento , le cosiddette Capofila ) prima vendevano i titoli ai risparmiatori , e POI l'Argentina li emetteva e cio' anche in date estremamente vicine al cosiddetto crollo finale (dicembre 2001).Come a dire che il Titanic affondava e intanto la compagnia vendeva i biglietti..........Forse mi sbaglio , ma se cio' non e' , mi fà davvero male pensare che la giustizia possa essere (sia pur lecitamente) non univoca . Ecco perchè invoco una concertazione fra Il potere legislativo e quello giudiziario affinche' gli italiani non cadano vittime ,non solo di spade straniere , ma dolorosamente e beffardamente ,anche di quelle che hanno contribuito a forgiare.

03/04/09

CHI DI SPADA FERISCE......

Germania, crollano stipendi top manager Il numero uno della Volkswagen, Martin Winterkorn, è stato nel 2008 il top manager più pagato della Germania: tuttavia, in questi tempi di crisi, la classifica delle retribuzioni ai vertici dei principali gruppi dell'indice azionario Dax si distingue più per i drastici tagli che per gli aumenti da capogiro.
La graduatoria degli stipendi, pubblicata oggi dal quotidiano Financial Times Deutschland (Ftd), parla chiaro: con manager come l'amministratore delegato della Deutsche Bank, Josef Ackermann, che hanno rinunciato al bonus in segno di solidarietà verso i propri dipendenti e il settore, l'anno scorso le retribuzioni dei dirigenti del Dax-30 sono scese di una media del 26% rispetto al 2007.
Winterkorn, che ha anche registrato l'incremento più alto, ha guadagnato 12,71 milioni di euro, quasi il 150% in più rispetto all'anno precedente. Ma si tratta di un'eccezione. Per molti, a partire da Ackermann, i livelli degli anni passati sono ormai un ricordo lontano e, a giudicare dalle previsioni economiche, lo rimarranno ancora per qualche tempo.
Se lo stipendio di Winterkorn ha fatto un balzo in avanti di ben il 147%, infatti, quello del numero uno della Deutsche Bank è sceso del 91%, proprio perchè privo del bonus, a 1,39 milioni di euro. Gli fanno compagnia l'amministratore delegato della Daimler, Dieter Zetsche, con un -55% a 5,03 milioni di euro e il presidente della Bmw, Norbert Reithofer, con un ribasso del 40% a 2,26 milioni di euro.
Winterkorn, comunque, non è solo. Lo stipendio del numero uno di Deutsche Telekom, Renè Obermann, è aumentato del 21% a 3,21 milioni di euro, mentre quelli dei top manager di Lufthansa e ThyssenKrupp - rispettivamente Wolfgang Mayrhuber ed Ekkehard Schulz - sono saliti entrambi dell'8% a 2,91 e 6,35 milioni di euro.
Anche a livello di consiglio di amministrazione la Volkswagen è prima della lista, con una retribuzione complessiva di 45,38 milioni di euro, il 175% in più sul 2007. Segue la Siemens con 57,92 milioni (+39%) e poi la ThyssenKrupp, con 33,12 milioni (-9%). Il cda più 'poverò è, ancora una volta, quello di Deutsche Bank, con 4,47 milioni di euro, con un calo del monte stipendi dell'87%.
25 marzo 2009

07/02/09

MA COI SOLDI DI CHI ?



New York 6 febbraio 2009

L'eredità del genio della finanza della Deutsche Bank:

buco da 1,8 miliardi A Wall Street tempi duri anche i top traders Quando sente parlare di tetto ai super stipendi dei 'maghi della finanza', il numero uno di Deutsche Bank Akermann storce il naso: i migliori cervelli, sostiene, se ne andranno. Ma forse uno sguardo alla vicenda di Mr Weinstein non guasterebbe, anche alla luce del 'rosso' di DB nel quarto trimestre 2008: 4,8 miliardi di euro, contro un utile di 1 miliardo di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente.
La parabola di Mr.Boaz"La caduta di Boaz Weinstein, un tempo uno dei migliori traders di Wall Street, dice molto di quanto le maggiori banche internazionali siano ancora investite dagli effetti della crisi dei mercati", scrive oggi il Wall Street Journal. Al quale non è sfuggita l'ascesa e la repentina caduta di Weinstein, il super trader della Deutsche Bank che amava 'scommettere' sugli strumenti più innovativi della finanza, portando a casa della DB profitti enormi e nel suo portafoglio maxi stipendi e premi fino a 40 milioni di dollari l'anno. Poi, nel 2008, il crollo della Borsa di Wall Street, l'esplosione del bubbone degli 'asset tossici', la fuga da quei titoli che pochi mesi prima moltiplicavano come per miracolo gli utili.
Risultato, la divisione nella quale opera Weinstein, ha lasciato l'anno scorso alla Deutsche un 'buco' da 1.8 miliardi di dollari. In pochi mesi sono stati cancellati i guadagni di borsa di due anni 'alla grande'.
Ieri Deutsche Bank ha reso pubblica una perdita di 3.9 miliardi di euro nel 2008, la prima in 50 anni di attività, e il numero uno Josef Ackermann ha descritto gli ultimi mesi come "una serie di terremoti con cambiamento costante di epicentro". Qualcuno, anche molto vicino alla DB.
Weinstein, 35 anni, oltre ad essere il 'genio della Saba', la divisione finanziaria che dirigeva, è noto a Wall Street per la sua passione per il gioco: poker e blackjack, nei quali è un vero asso. In fondo, anche sul lavoro, Weinstein, puntava forte: speculazioni anche spericolate sull'andamento dei titoli lo avevano portato al top. Ora, persi centinaia di milioni di dollari, per risalire la china - dice il Wall Street Journal, pensa ad un proprio fondo. E qualcuno scommette che si chiamerà Saba.

13/12/08

Parmalat, Deutsche Bank condannata a 90mila euro di risarcimento

Parmalat, Deutsche Bank condannata a 90mila euro di risarcimentoGiustizia
Una filiale della Deutsche bank di Bologna è stata condannata a pagare un risarcimento di circa 90mila euro (compresi interessi e spese legali) per l'acquisto di obbligazioni emesse da Parmalat Finance corporation Bv, una società belga non quotata alla Borsa italiana, e non da una finanziaria dell'azienda di Collecchio. Proprio su quest'ultima differenza si basa l'errore in cui è caduta una famiglia bolognese che aveva investito circa 60mila euro in bond. Errore inevitabile, secondo il giudice, dato che la banca ha taciuto l'informazione. A emettere la sentenza - una delle prime nel capoluogo emiliano secondo l'associazione Confconsumatori alla quale le vittime si sono rivolte - è stato il tribunale di Bologna presieduto da Bruno Berlettano. L'acquisto è stato fatto da due pensionati e dalle loro due figlie alla fine del 2003, con l'intermediazione della Deutsche bank. Ma nonostante quei bond fossero garantiti dalla Parmalat finanziaria, erano titoli totalmente diversi da quelli dell'azienda "originale": la società infatti era quotata alla Borsa del Lussemburgo quindi non sottoposta a divieti e controlli della Consob e, secondo l'avvocato della difesa Giovanni Franchi, "aveva continuato a emettere obbligazioni per recuperare soldi così da coprire i debiti della capogruppo ormai allo sfascio". Il giudice ha allora riconosciuto l'errore fatto dagli investitori attribuendolo però all'istituto di credito che è venuto meno, consapevolmente, agli obblighi di corretta informazione, diligenza e tutela degli interessi dei clienti imposti dal Testo unico finanziario del 1998. Durante il processo, secondo l'avvocato Franchi, la banca non è riuscita a dimostrare di aver informato adeguatamente la famiglia.
Fonte: Ansa
23 Aprile 2008 - 19:03

La ferita aperta dei Tango bond

La ferita aperta dei Tango bond di Isabella Bufacchi commenti - Sabato 27 Ottobre 2007 (omissis...)Il default fece emergere cifre da capogiro: 450mila italiani detenevano 14,5 miliardi di dollari di debito argentino. Nessun altro Paese al mondo aveva questa esposizione a livello "retail". Paradossalmente, al momento della moratoria, le banche italiane risultavano esposte con i propri portafogli solo per qualche centinaio di milioni di dollari. Questo fenomeno, che squalificò il mercato finanziario italiano agli occhi delle piazze più evolute in tutto il mondo, venne spiegato con quei toni accademici nei quali si rifugia spesso l'Italia quando ha torto da vendere: i risparmiatori erano abituati ai rendimenti a due cifre dei BoT negli anni di alta inflazione e non conoscevano il significato di "rendimento reale"; non sapevano cosa fosse il rating, dettaglio ignorato da molti impiegati allo sportello delle banche collocatrici. E via dicendo.(omissis...)

11/12/08

Tribunale di Firenze

Tribunale di Firenze dettaglio delle decisioni.

Sentenza n. 1063/2008: la Deutsche Bank S.p.a. viene condannata a restituire ai tre attori l'importo di 15.522, 70 euro (su cui va fatta la compensazione della cedola di 1.178,68 euro al netto delle spese detratte) e a liquidare le spese legali.

Sentenza n. 1069/2008: La Deutsche Bank viene condannata a pagare a chi l'ha chiamata in giudizio 26.220,71 euro, oltre agli interessi a tasso legale. Deve inoltre saldare le spese legali e quelle anticipate dal difensore della parte offesa.

Crack Parmalat e risparmio tradito: annullati ordini.....

Crack Parmalat e risparmio tradito: annullati ordini privi
della denominazione

Il Tribunale di Bologna, II sezione civile, con sentenza n.
33/08 pubblicata lo scorso 8 gennaio, è tornata a occuparsi
della questione del risparmio tradito, condannando la Deutche
bank - all'esito di una mini-class action promossa da cinque
risparmiatori - alla restituzione delle somme investite in bond
Parmalat.
La decisione del Tribunale di Bologna segnala a chi si trova in
situazioni analoghe che ci sono ancora pochi mesi per
promuovere eventuali azioni giudiziarie. Il termine di
prescrizione quinquennale dell'azione civile scade a dicembre
2008 per chi ha acquistato titoli Parmalat tra marzo e dicembre
2003.
Nel caso preso in esame, la Deutche bank aveva sollecitato
cinque clienti ad investire in obbligazioni Parmalat 09 Eur per
un controvalore complessivo di 60.000 euro negoziando, in conto
proprio e fuori mercato, titoli privi della denominazione e
genericamente indicati dalla Banca come “bond Parmalat”.
Dopo il crack subito dal gruppo Parmalat nel dicembre 2003, i
risparmiatori avevano cercato invano di ottenere in via
conciliativa la ripetizione di quanto investito, ed erano stati
costretti ad avviare un'azione civile nel 2004. Il Tribunale,
pur ravvisando la legittimità dell'operazione sotto il profilo
dell'adeguatezza e della mancanza di sollecitazione, con
un'interpretazione particolarmente attenta alla tutela del
contraente debole, ha annullato il contratto di acquisto dei
bond per errore essenziale circa l'identità dell'oggetto del
contratto.
La Banca, non avendo mai espresso per intero ai clienti la
denominazione delle obbligazioni emesse attraverso il veicolo
della Parmalat Finance Corporation Bv, ha creato una situazione
di asimmetria informativa ingenerando negli utenti una
rappresentazione della realtà viziata da errore essenziale e
riconoscibile su un elemento fondamentale del contratto.
Per maggiori informazioni sulla decisione:
info@avvocatideiconsumatori.it.Indirizzo e-mail protetto dal
bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

13/11/08

DEUTSCHE BANK FINANZIO' IL NAZISMO ?

Login Registrati Bentornato, Esci CORRIERE DELLA SERA.it Archivio Home Opinioni Corriere TV Salute Motori Il quotidiano Casa Viaggi Donna e Mamma Dizionari Libri Giochi Store Servizi Prima pagina E-dicola Edizioni locali Archivio Iniziative in edicola Abbonamenti - Ore7 Fondazione Premio Cutuli Via Solferino Corriere della Sera > Archivio > Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau Archivio storico IL CASO / Rivelazioni sul nazismoDeutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau
----------------------------------------------------------------- IL CASO / Rivelazioni sul nazismo Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO - Adesso e' ufficiale: la Deutsche Bank finanzio' la costruzione del campo di concentramento nazista di Auschwitz - Birkenau, dove vennero sterminati un milione e mezzo di ebrei. Il piu' grande istituto tedesco concesse generosi crediti perfino a una delle aziende che installarono i forni cremator - i e presto' denaro a un altro gruppo industriale, proprietario della ditta che produceva il micidiale Zyklon B, il gas usato nelle camere della morte. L' ammissione viene dallo stesso istituto di credito. + stato Manfred Pohl, direttore dell' Istituto di Storia della Deutsche Bank, ad annunciare in una conferenza stampa che nuovi documenti d' archivio confermano i legami della banca con le imprese della Polonia occupata coinvolte nella realizzazione della maggiore fabbrica della morte della Shoah. Di piu' , secondo Pohl, dalle carte "emerge senza dubbio che i funzionari delle filiali interessate sapessero perfettamente a cosa servissero i crediti, anche se non e' del tutto certo che di cio' fossero aconoscenza i vertici di Berlino" Il presidente di Deutsche Bank, Rolf Breuer, si e' detto "colpito dai legami dell' istituto con lo Stato illegale nazional - socialista". Ma i suoi portavoce si sono rifiutati di commentare i dettagli, precisando di voler prima aspettare la conclusione del lavoro di ricerca. Mostrando fotocopie di contratti con alcune imprese edili, il professor Pohl ha spiegato che le prime conferme vengono dall' analisi di un migliaio di documenti e che, tra quelli gia' visionati e quelli ancora da vedere, i fogli che documentano quel periodo coprono quasi 10 chilometri. Le ammissioni di ieri gettano nuove ombre sulla prevista acquisizione da parte di Deutsche Bank del gruppo americano Bankers Trust, un affare da 10,1 miliardi di dollari. Il Congresso Mondiale Ebraico (WJC) e' deciso a bloccare l' accordo fino a quando la banca tedesca non sia pronta a pagare "risarcimenti morali" ai sopravvissuti o agli eredi delle vittime, per l' uso del lavoro coatto e per avere preso parte alla "arianizzazione". Ieri il WJC ha espresso la speranza che le ammissioni di Pohl siano "la premessa di progressi sufficienti a risolvere il problema degli indennizzi dell' Olocausto". Secondo il direttore esecutivo, Elan Steinberger, gia' nei prossimi giorni i rappresentanti del WJC dovrebbero incontrare a New York una delegazione del governo di Bonn e alcuni funzionari della Deutsche Bank (intanto pero' gia' ieri il controllore finanziario della citta' di New York ha riaffermato la propria opposizione alla unione Deutsche - Bankers). L' istituto, insieme a poche altre banche tedesche e austriache, deve far fronte a richieste di risarcimento per miliardi di dollari. Ma finora ha sempre negato l' uso di schiavi durante gli anni della guerra, mentre ha ammesso una partecipazione marginale alla "arianizzazione", il furto legalizzato dei beni degli ebrei deciso dai nazisti nel 1935 con le leggi di Norimberga. Paolo Valentino
Valentino Paolo
Pagina 25(5 febbraio 1999) - Corriere della Sera
ARCHIVIOcronologico

LANZICHENECCHI E SOCI DI NUOVO IN ITALIA ?

italia cronaca parma parmalat morgan stanley procura di parma Parmalat, rinviate a giudizio quattro banche straniere voti13 giugno2007 — repubblica.it
Si tratta di Citigroup, Ubsm Deutsche Bank Morgan Stanley La prima udienza si terrà il prossimo 22 gennaio a Milano

economia milano parmalat citigroup morgan stanley Crack Parmalat, quattro banche indagate per aggiotaggio voti13 giugno2007 — unita.it
Sono la Morgan Stanley, l’Ubs, la Deutsche bank e il Citigroup, cioè quattro dei maggiori colossi finanziari mondiali.politica citigroup ubs morgan stanley crack parmalat

Crac Parmalat, indagate 4 banche voti13 giugno2007 — tgcom.mediaset.it
Citigroup, Ubs, Deutsche Bank e Morgan Stanley sono state rinviate a giudizio con l’accusa di presunto aggiotaggio nell’inchiesta sulla Parmalat.italia cronaca citigroup ubs morgan stanley crac parmalat crack parmalat

AIUTIAMO I GIUDICI.CHI HA PROVE LE INVII.
SUL SITO DELLAPROCURA DI MILANO ESISTE IN PRIMA SCHERMATA UN APPOSITO SPAZIO PER IL CRACK PARMALAT

IL GRILLO SALTA SU DEUTSCHE BANK

Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo. Negli ultimi sei mesi il valore delle azioni Parmalat era raddoppiato. Deutsche Bank aveva comprato il 5 per cento di Parmalat e l'ha venduto appena prima del crollo. Davvero nessuno sapeva? Dal 2002 ho raccontato nei miei spettacoli i debiti e i bilanci falsi di Parmalat a più di centomila spettatori. Sono figlio di un imprenditore.
dal libro "tutto il grillo che conta" editore Feltrinelli pag.259 .
lo stesso brano è riportato in http://www.internazionale.it/ sito di un giornale on line che sembra raccogliere firme ed articoli da tutto il mondo .Telefono della redazione +39 06 4417301 .La data di pubblicaz. dovrebbe essere il 29 o 30 genn.2004Omettevo di dirvi che le parole sono di Beppe Grillo (ma scommetto che l'avevate capito..).

ESTRATTO DA WIKIPEDIA

L'attuale ad (AMMINISTRATORE DELEGATO ) di Parmalat, Bondi, ha deciso di intraprendere un'azione legale contro le banche creditrici prima del crack, accusandole di aver emesso bond fino all'ultimo momento pur essendo consapevoli della situazione disastrosa in cui versavano i bilanci dell'azienda. Bondi stima che Deutsche Bank abbia, a fronte di un prestito di 140 milioni di euro, guadagnato di interessi 217 milioni (+140%), Unicredit Banca da 171 milioni di euro ne ha ricavati 212 (+124%), Capitalia ha incassato il 123% in più di quanto aveva prestato alla Parmalat.VEDI LA VOCE : CRACK PARMALAT su wikipedia ,troverai la citazione delle fonti in fondo alla pagina.

TRUFFE A COMUNI ITALIANI ?PERQUISITA DEUTSCHE BANK?

Truffa sui bond comunali, perquisite a Milano 4 banche estere26 giugno 2008 alle 15:59 — Fonte: Unità.it voti— 0 commenti Perquisiti dai finanzieri gli uffici milanesi di Deutsche Bank, Ubs, JpMorgan, Depfa Bank, su ordine del pm Alfredo Robledo del pool finanziaro della Procura di Milano, quello del crack Parmalat e del caso Antonveneta. S’indaga per truffa aggravata ai danni del Comune. Avrebbero scaricato sulle casse pubbliche le perdite per la collocazione dei bond comunali.

politica procura procura di milano truffa bond antonveneta ubs deutsche bank jpmorgan crack parmalat LE ACCUSE: aggiotaggio e ostacolo agli organismi di vigilanza Parmalat, il pm chiede 13 anni per TanziLa Procura sull'ex patron di Collecchio: per la sua gravità, aggiotaggio irripetibile

FORSE DOVREMMO SUONARE LA MARTINELLA ( la campana del Carroccio. n.d.a.)

NEI TRIBUNALI DI MILANO E PARMA

2.2 TRIBUNALE DI MILANO (44206/03) – COLLEGIO II SEZIONE - PRES. DOTT. MANFRIN: II° TRONCONE PER AGGIOTAGGIO (IMPUTATI: DIRIGENTI BANCHE ESTERE)Il dibattimento, iniziato il 22 gennaio 2008, dovrebbe finalmente entrare nel vivo a partire dalla prossima udienza del 19 novembre, nel corso della quale il Tribunale decidera' in ordine ad tutta una serie di eccezioni, alcune insidiose, sollevate dalle difese degli imputati che non hanno patteggiato (incompatibilita' del GUP TACCONI, incompetenza territoriale etc ). UBS e i propri dirigenti hanno patteggiato la pena e sono percio' usciti di scena. Nel contempo, sia UBS che DEUTSCHE BANK e MORGAN STANLEY (queste ultime, pur continuando a difendersi vigorosamente nel processo) hanno congiuntamente formulato alle parti civili costituite una proposta di risarcimento, rivolta sia agli ex azionisti che agli ex bondisti, pari al 10% dell’ammontare a suo tempo investito, sia pure con alcune distinzioni e limitazioni.La proposta e' in corso di valutazione.

4.1 TRIBUNALE DI PARMA – G.U.P. DOTT.SSA SARLI; 864/06 – IMPUTATI DIRIGENTI UBS, PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA E USURA; 983/2006 – IMPUTATI DIRIGENTI MORGAN STANLEY, PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA; 3524/2007 – IMPUTATI DIRIGENTI D.B. PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA E USURA L’udienza preliminare e' iniziata in data 11.12.2007; all’udienza del 07 aprile 2008 sono state respinte le richieste di esclusione della parti civili che erano state proposte dalle difese degli imputati. Probabilmente si assistera' a qualche richiesta di patteggiamento.L’atteggiamento delle parti civili dipendera' dall’esito della proposta di risarcimento formulata dalle tre banche (UBS, DEUTSCHE BANK e MORGAN STANLEY), di cui si e' dato conto sopra (punto 2.2)
6. POSTILLA: INIZIATIVE PER I RISPARMIATORI CHE NON SI SONO ANCORA COSTITUITI PARTE CIVILE O CHE NON ADERIRANNO ALLE PROPOSTE “DELOITTE” E “UBS, DEUTSCHE BANK E MORGAN STANLEY”.Giunti a quasi cinque anni dal crack, il termine di prescrizione del diritto al risarcimento dei danni lamentati dai risparmiatori si sta avvicinando.D’altra parte, le ulteriori iniziative giudiziali nei confronti dei soggetti, gia' chiamati in causa come responsabili civili nei procedimenti penali, potranno trovare sbocco solo in sede civile (Tribunale Civile) o all’esito di quei procedimenti penali che arriveranno ad una sentenza ( Bank of America; Deutsche Bank; Morgan Stanley; Citibank ) o anche prima, nei casi in cui i relativi procedimenti penali sono stati definiti con i patteggiamenti ( Deloitte; Ubs ). Quanto sopra, ovviamente solo in quei casi in cui il singolo risparmiatore abbia ritenuto di non accettare le proposte transattive in corso.Bisogna, inoltre, considerare che i gruppi di risparmiatori che si sono costituiti parte civile nei vari procedimenti, e che pertanto stanno ricevendo le proposte di transazione, non coincidono perfettamente. Vi e' dunque l’esigenza di coordinare tutte le varie posizioni individuali e di renderle omogenee, da qui all’inizio del 2009, anche per evitare di incappare nella prescrizione.Lo strumento potra' essere l’invio ai soggetti ritenuti responsabili di una formale richiesta di risarcimento, interruttiva dei termini di prescrizione.

====== NOTIZIARIO INVESTIRE INFORMATI ===Informazione sulla gestione del risparmio.
Edito dall'ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.Redazione: Via Cavour 68, 50129 FirenzeTel. 055.290606 - Fax 055.2302452URL: http://investire.aduc.it - Email: investire@aduc.it
A cura di- Alessandro Pedone, pianificatore finanziario- Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente
Archivio dal 30-10-2008 al 13-11-2008n.23/2008 (Anno VIII)
Deutsche Bank Argentina
Deutsche Bank is a leading global investment bank with a strong and profitable private clients franchise.The bank first established a presence in Argentina in January 1887. Following the tendencies of the local market, the global perspectives of the industry and the regional strategy the Deutsche Bank Group has become a synonym for an investment bank in Buenos Aires.
Local Site of Deutsche Bank in Argentina

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INTESTAZIONE DEL SITO DI DEUTSCHE BANK ARGENTINA
dove dichiara di essere presente nel paese dal 1887.
Come poteva non sapere della sua situazione economica ?

SENTENZA CONTRO DEUTSCHE BANK

L'istituto di credito dovrà restituire 152 mila euro investiti nel '98Le banche con i risparmiatori contro il governo argentinoTango-bond, la Deutsche Bank condannata a risarcire i clienti

Il presidente della Tfa Nicola Stock VENEZIA - Il comitato esecutivo dell'ABI ha oggi espresso "pieno appoggio e apprezzamento" all'azione della Task force sull'argentina guidata da Nicola Stock. Ma, nel frattempo, il tribunale di Venezia ha pronunciato una sentenza che potrebbe ribaltare le sorti dei risparmiatori: ha infatti condannato la Deutsche Bank a restituire a una coppia di clienti i 152.000 euro investiti nel 1998 in bond argentini.
Se altri magistrati seguissero la strada aperta dal giudice Mara Caprioli a Venezia, i risparmiatori avrebbero un'alternativa rispetto all'accettazione dell'offerta capestro del governo argentino, che prevede il rimborso in tempi lunghissimi di circa il 30 per cento della somma investita, oppure dell'eventuale causa, magari di gruppo, a Buenos Aires (o ancora, dell'attesa di una ulteriore quanto improbabile nuova proposta di rimborso).
La banca, nel caso specifico dei due coniugi veneziani, lui pensionato e lei casalinga, era tenuta per contratto anche a fornire consulenza sugli investimenti. Pertanto, nonostante quella di acquistare bond argentini per 295 milioni di lire fosse stata una specifica richiesta dei clienti, pervenuta per telefono, la banca avrebbe dovuto informarli delle ragioni per cui non era opportuno procedere all'esecuzione dell'operazione, si legge nella sentenza.

"I soggetti abilitati - dicono i magistrati veneziani - devono comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nell'interesse del cliente e per l'integrità del mercato, acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che gli stessi siano sempre adeguatamente informati".
Il giudice ricorda, a sostegno delle ragioni che avrebbero dovuto spingere la banca a sconsigliare l'investimento ai clienti, "l'enorme sproporzione tra il capitale della società emittente e l'ammontare del prestito" e il fatto che le agenzie più qualificate non avessero fornito il rating sull'operazione. Tutte circostanze comuni a migliaia di investimenti analoghi. I sottoscrittori di bond argentini in Italia sono circa 450.000.
Le banche finora si sono dette pronte a sostenere le ragioni dei clienti, non certo ad addossarsene gli oneri finanziari. Nell'approvare l'operato di Stock, oggi il comitato esecutivo dell'ABI (Associazione bancaria italiana) ha invitato le banche a farsi carico delle eventuali spese derivanti dalle azioni legali sostenute dalla Tfa, per conto dei clienti, nei confronti dell'Argentina.
Infatti Stock ha ricordato oggi che i creditori che non aderiranno all'offerta potranno avviare iniziative "per far pignorare o sequestrare i flussi finanziari destinati ai nuovi titoli" mentre chi non aderirà all'offerta "non perderà i diritti derivanti dai titoli esistenti".
L'ipotesi della Tfa, che l'ABI oggi si è impegnata a sostenere, è che i risparmiatori (liberi comunque di prendere qualunque decisione), rifiutando in blocco l'offerta, possano spingere il governo argentino a formularne una migliore (ipotesi però che il sottosegretario argentino all'Economia Guillermo Nielsen, in Italia per il road show dell'offerta ha respinto in termini netti).
Considerato il migliore andamento economico, con le riserve valutarie a 20 miliardi di dollari statunitensi, il Pil in crescita di oltre l'8 per cento e gli introiti fiscali aumentati di oltre il 30 per cento, l'Argentina, ha ripetuto oggi Stock all'ABI (lo aveva già detto giorni fa in Parlamento) "può migliorare la sua offerta unilaterale, ma non ha alcuna volontà di farlo".
(19 gennaio 2005)

IL TRIONFO DELL'ARGENTINA

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Per non dimenticare le lacrime di 2 milioni di italiani .E la gioia degli argentini e non solo la loro

DAL QUOTIDIANO la nacion

....La mayoría de los diarios italianos comentaron ayer el éxito del canje de la deuda argentina. "Tango bond, Buenos Aires gana la partida", ...www.lanacion.com.ar/683304Diarios italianor hablan del triunfo de la argentina.

cerca "argentina tango bond" su Google
il grafo completo su http://it.finance.yahoo.com/m2
Che si parli di vincite di partite e di trionfo (e si usino toni da stadio)(chiunque lo faccia) in una vicenda tanto seria e crudele , che a volte ha cambiato il destino di intere famiglie , è davvero doloroso.Che dopo tante parole ben poco o ben niente sia stato fatto dalla nostra classe politica per una soluzione internazionale del problema , sembra dirla lunga della possibilità volontà e capacità di operare per il bene della Nazione.Che la nostra classe politica poco abbia fatto anche sul fronte interno indagando seriamente sull'operato delle banche (quando ci sono sentenze che parlano largamente di illeciti , e banche indagate e o sotto processo anche per vicende consimili :vedi Deutsche bank ed altre per la vicenda Parmalat a Milano ( udienza il 24 gennaio)) è altrettanto doloroso. E lascia perplessi il fatto che in un problema collettivo,nulla di veramente serio sia stato fatto da chi ha in mano il potere legislativo.( Ricordo a tutti che l'Argentina ha blindato con una Legge il Pagamento del proprio debito estero).Dopo la dichiarazione di default da parte dell'Argentina ,dicembre 2001 se non sbaglio, La Borsa di Buenos Aires e' scesa a 200 punti circa (verso la fine dell'anno successivo) per portarsi poi in sei anni verso i 2200 / 2400 punti e guadagnando ,con un trend sempre in sostanziale salita , LA BELLEZZA DEL 1100 / 1200 % Dico, MILLE E DUECENTO PER CENTO Perche' se la loro economia sembra essere tanto buona , non si pagano qualche debituccio ? Certo salgono alle labbra parole e parolacce , ma insultare ,benche' comprensibile,puo' essere sin troppo facile.
Le vere domande sono : cosa hanno fatto i Signori d 'Italia ai quali abbiamo delegato col voto i nostri sacri poteri di difendere le nostre case,le nostre vite il destino nostro e dei nostri figli ? il nostro lavoro ed i suoi frutti.....?(ma questa non e' retorica : ci son ragazzi che invece di essere all'universita' accettano lavori purchessia perche' i soldi per mandarli a studiare stanno ingrassando le vacche argentine),
Infine un appello alla Magistratura : se sia vero che la legge è uguale per tutti ,non sembra emergere altrettanta uguaglianza dalle sentenze le quali ,pur nella giusta diversita' dovuta alle differenze da caso a caso, spesso sono pervenute a risultati differenti pur in presenza di concetti apparentemente identici.Un esempio per tutti : Il tribunale di Milano ha considerata illecita la vendita di obbligazioni Cirio ai risparmiatori PRIMA che tali titoli venissero materialmente ad esistere (dico quindi :venduti prima della emissione).Sentenza n.3575/2006 del 20/3/2006. Leggetevela perche' merita per la sua completezza e chiarezza.Non mi risulta che cio' sia stato fatto (almeno non in misura così visibile) in altre sedi e per altri casi e titoli , compresi quelli argentini.Vi sto dicendo che le banche ( e per prime quelle che guidavano il collocamento , le cosiddette Capofila ) prima vendevano i titoli ai risparmiatori , e POI l'Argentina li emetteva e cio' anche in date estremamente vicine al cosiddetto crollo finale (dicembre 2001).Come a dire che il Titanic affondava e intanto la compagnia vendeva i biglietti..........Forse mi sbaglio , ma se cio' non e' , mi fà davvero male pensare che la giustizia possa essere (sia pur lecitamente) non univoca . Ecco perchè invoco una concertazione fra Il potere legislativo e quello giudiziario affinche' gli italiani non cadano vittime non solo di spade straniere , ma dolorosamente e beffardamente ,anche di quelle che hanno contribuito a forgiare.

CROCIERE SUL TITANIC .COMPRATE I BIGLIETTI !

Questo è un documento di vendita di titoli argentini della Deutsche bank
fate 2 click sul documento
Come vedete la data di acquisto è ripetuta 3 volte ( 25 genn 2001 )(Il default è della fine del 2001)
La nascita del titolo avviene 5 GIORNI DOPO : il 30 genn 2001come vedete l'Argentina continuava ad emettere...... ma ,come in questo caso,PRIMA sembra ci si assicurasse che il titolo fosse già venduto ai risparmiatori e POI lo si emetteva aggirando (a voler credere ai giudici di Milano) l'obbligo di prospetto informativo e le altre garanzie (chiedete all'avvocato) che spettano ai risparmiatori.Ricordate che le offering circular riservavano queste emissioni agli invest.istituz.(banche..ecc) e VIETAVANO la vendita alla "piccola" clientela (cosiddetta retail).Nei procedimenti legali le banche spesso contestano ai clienti di essersi decisi AUTONOMAMENTE ALL'ACQUISTO.Ciò (forse) allo scopo di non vedersi contestato l'aver indotto all'acquisto ed offerto esse stesse il titolo al risparmiatore ( con tutti i doveri di informaz. adeguatezza,ecc..)che ne deriverebbero.ma in casi come quello (grey market) qui riportato ,e sono tanti,ci si DEVE chiedere " E COME POTEVA IL CLIENTE SAPERE DELL'ESISTENZA DI UN TITOLO NON ANCOR NATO ? "Non è forse DEDUCIBILE plausibile e corretto immaginare che sia stata la banca (qui addirittura Capofila dei collocamenti argentini) ad offrirlo ?Benedetta sia la sentenza dei giudici di Milano (citata el blog http://asandabubia3.blogspot.com/ ). Se siete in questa situazione e non avete firmato nè la conoscenza del conflitto di interessi nè altro , chiedete ai vostri avvocati.

CAPOFILA PRINCIPALE E MANDATARIA DELLA REPUBBLICA ARGENTINA...

PROVA NE SIA(SEMBREREBBE) la offering circular che è reperibile nell'interessante sitohttp://www.tangobond.it/
di questa abbiamo pubblicato l'intestazione , (notate le date ivi citate) l' approvaz.di Deutsche Borse il 18 aprile 1999 ,((e poi prendete visione qui sotto dell'altra Off.Circular dove si dice che i documenti (redatti in non so quale lingua ) sono visibili (GUARDACASO)a Francoforte sul Meno presso la Deutsche Bank aktiengeselleshaft. (la Capofila dei collocamenti già citati...e ...Mandataria della Rep.Argentina)..... ))

Quello che vedete (ANDATE NEL SITO HTTP://ASANDABUBIA3.BLOGSPOT.COM)
e' intitolato "Estratto avviso Borsa italiano su titolo Argentina"...e la drammatica parte terminale nella quale ,pur con parole alquanto (secondo noi ) più moderate di quanto la estrema pericolosità della situazione richiedesse , viene detto che la
......." RECESSIONE ECONOMICA AGGRAVATASI NEGLI ULTIMI MESI.......ENFATIZZINO I RISCHI DEI TITOLI......GIA' RAPPRESENTATI DA INDICI DI RATING NEGATIVI..... .Per incarico della DEUTSCHE BANK AG (la casa madre tedesca.NdB) .........MANDATARIA DELLA REPUBBLICA ARGENTINA....."
qui e' l'ARGENTINA STESSA a segnalare la propria PERICOLOSITA' con una concordanza davvero sintomatica con la data da noi indicata :noi : 10 febbraio 1999...............................l'Argentina : 18 aprile 1999
come mai allora si e' continuato a comprare ? O siamo una nazione di folli , o di speculatori, ma proprio senza freni , oppure non siamo stati informati dagli operatori professionali.........beh..non proprio tutti...................Ciò sembrerebbe fornire un'altra prova che la situazione argentina era ben conosciuta dagli Operatori Professionali (TRA CUI PRINCIPALMENTE LE BANCHE), ma....forse...non altrettanto bene dai Risparmiatori.
Due figure con obblighi di diligenza ben diversi : l'una quella dell'Operatore Professionale , l'altra quella del Buon Padre di famiglia.(vedi artt. Codice Civile)
Forse la stessa differenza che passerebbe in fatto di piante tra
il Ministero dell'Agricoltura e Foreste
e la mia mamma quando semina il basilico sul davanzale.....

LE ORECCHIE D'ORO E I COMMENTI DEI ROLLING STONES

Rolling Stones party privato, 4 milioni per 80 minuti19 luglio 2007 alle 14:25 — Fonte: repubblica.it voti— 0 commenti
Quattro milioni di euro per ottanta minuti di concerto:
è quanto hanno guadagnato i Rolling Stones in un party privato dove si sono esibiti davanti a una platea di 700 manager della Deutsche Bank.

Il gruppo, che quasi mai si è prestato a suonare in situazioni private, si è esibito al Museo di Arte Catalana a Barcellona,ripercorrendo alcune delle hit immortali del proprio repertorio.
Mick Jagger non ha risparmiato commenti ironici alla folla di manager dell’istituto tedesco: “Chiaramente è un piacere stare qui con voi — ha detto il leader del gruppo britannico — La cosa più strana, poi, è che ci state pagando con le vostre gratifiche…”.

AGIhttp://news.kataweb.it/item/334101/rolling-stones-party-privato-4-milioni-per-80-minuti

...NONNA, CHE DENTI GRANDI CHE HAI.......

Eni: Deutsche Bank advisor per acquisizione Yukos voti4 aprile2007 — repubblica.it

Deutsche Bank è il nuovo advisor finanziario di Eni e di sole arranger per il finanziamento dell’operazione di acquisizione da parte del consorzio EniNeftegaz (60% Eni, 40% Enel S.p.A.) del secondo lotto messo all’asta nel processo di liquidazione di…
economia eni yukos advisor

CONTINUANO LE INVASIONI BARBARICHE ?

economia parmalat citigroup ubs morgan stanley Parmalat: 6 indagati Deutsche Bank e 5 per Morgan Stanley voti26 giugno2007 — repubblica.it La Procura di Parma ha chiuso le indagini relative a due importanti gruppi bancari: Deutsche Bank e Morgan Stanley.

SEMPRE FRA I MONELLI ?

Parmalat, rinvio a giudizio per Bank America voti6 luglio2007 — corriere.it La banca americana finirà in tribunale con altri 4 istituti stranieri: Ubs, Citigroup, Morgan Stanley e Deutsche Bank.

UNA VITA DA FARAONI ?

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Scritte dagli utenti Foto Rolling Stones party privato, 4 milioni per 80 minuti voti19 luglio2007 — repubblica.it
Quattro milioni di euro per ottanta minuti di concerto: è quanto hanno guadagnato i Rolling Stones in un party privato dove si sono esibiti davanti a una platea di 700 manager della Deutsche Bank.
spettacoli londra manager party .