13/12/08

Parmalat, Deutsche Bank condannata a 90mila euro di risarcimento

Parmalat, Deutsche Bank condannata a 90mila euro di risarcimentoGiustizia
Una filiale della Deutsche bank di Bologna è stata condannata a pagare un risarcimento di circa 90mila euro (compresi interessi e spese legali) per l'acquisto di obbligazioni emesse da Parmalat Finance corporation Bv, una società belga non quotata alla Borsa italiana, e non da una finanziaria dell'azienda di Collecchio. Proprio su quest'ultima differenza si basa l'errore in cui è caduta una famiglia bolognese che aveva investito circa 60mila euro in bond. Errore inevitabile, secondo il giudice, dato che la banca ha taciuto l'informazione. A emettere la sentenza - una delle prime nel capoluogo emiliano secondo l'associazione Confconsumatori alla quale le vittime si sono rivolte - è stato il tribunale di Bologna presieduto da Bruno Berlettano. L'acquisto è stato fatto da due pensionati e dalle loro due figlie alla fine del 2003, con l'intermediazione della Deutsche bank. Ma nonostante quei bond fossero garantiti dalla Parmalat finanziaria, erano titoli totalmente diversi da quelli dell'azienda "originale": la società infatti era quotata alla Borsa del Lussemburgo quindi non sottoposta a divieti e controlli della Consob e, secondo l'avvocato della difesa Giovanni Franchi, "aveva continuato a emettere obbligazioni per recuperare soldi così da coprire i debiti della capogruppo ormai allo sfascio". Il giudice ha allora riconosciuto l'errore fatto dagli investitori attribuendolo però all'istituto di credito che è venuto meno, consapevolmente, agli obblighi di corretta informazione, diligenza e tutela degli interessi dei clienti imposti dal Testo unico finanziario del 1998. Durante il processo, secondo l'avvocato Franchi, la banca non è riuscita a dimostrare di aver informato adeguatamente la famiglia.
Fonte: Ansa
23 Aprile 2008 - 19:03

La ferita aperta dei Tango bond

La ferita aperta dei Tango bond di Isabella Bufacchi commenti - Sabato 27 Ottobre 2007 (omissis...)Il default fece emergere cifre da capogiro: 450mila italiani detenevano 14,5 miliardi di dollari di debito argentino. Nessun altro Paese al mondo aveva questa esposizione a livello "retail". Paradossalmente, al momento della moratoria, le banche italiane risultavano esposte con i propri portafogli solo per qualche centinaio di milioni di dollari. Questo fenomeno, che squalificò il mercato finanziario italiano agli occhi delle piazze più evolute in tutto il mondo, venne spiegato con quei toni accademici nei quali si rifugia spesso l'Italia quando ha torto da vendere: i risparmiatori erano abituati ai rendimenti a due cifre dei BoT negli anni di alta inflazione e non conoscevano il significato di "rendimento reale"; non sapevano cosa fosse il rating, dettaglio ignorato da molti impiegati allo sportello delle banche collocatrici. E via dicendo.(omissis...)

11/12/08

Tribunale di Firenze

Tribunale di Firenze dettaglio delle decisioni.

Sentenza n. 1063/2008: la Deutsche Bank S.p.a. viene condannata a restituire ai tre attori l'importo di 15.522, 70 euro (su cui va fatta la compensazione della cedola di 1.178,68 euro al netto delle spese detratte) e a liquidare le spese legali.

Sentenza n. 1069/2008: La Deutsche Bank viene condannata a pagare a chi l'ha chiamata in giudizio 26.220,71 euro, oltre agli interessi a tasso legale. Deve inoltre saldare le spese legali e quelle anticipate dal difensore della parte offesa.

Crack Parmalat e risparmio tradito: annullati ordini.....

Crack Parmalat e risparmio tradito: annullati ordini privi
della denominazione

Il Tribunale di Bologna, II sezione civile, con sentenza n.
33/08 pubblicata lo scorso 8 gennaio, è tornata a occuparsi
della questione del risparmio tradito, condannando la Deutche
bank - all'esito di una mini-class action promossa da cinque
risparmiatori - alla restituzione delle somme investite in bond
Parmalat.
La decisione del Tribunale di Bologna segnala a chi si trova in
situazioni analoghe che ci sono ancora pochi mesi per
promuovere eventuali azioni giudiziarie. Il termine di
prescrizione quinquennale dell'azione civile scade a dicembre
2008 per chi ha acquistato titoli Parmalat tra marzo e dicembre
2003.
Nel caso preso in esame, la Deutche bank aveva sollecitato
cinque clienti ad investire in obbligazioni Parmalat 09 Eur per
un controvalore complessivo di 60.000 euro negoziando, in conto
proprio e fuori mercato, titoli privi della denominazione e
genericamente indicati dalla Banca come “bond Parmalat”.
Dopo il crack subito dal gruppo Parmalat nel dicembre 2003, i
risparmiatori avevano cercato invano di ottenere in via
conciliativa la ripetizione di quanto investito, ed erano stati
costretti ad avviare un'azione civile nel 2004. Il Tribunale,
pur ravvisando la legittimità dell'operazione sotto il profilo
dell'adeguatezza e della mancanza di sollecitazione, con
un'interpretazione particolarmente attenta alla tutela del
contraente debole, ha annullato il contratto di acquisto dei
bond per errore essenziale circa l'identità dell'oggetto del
contratto.
La Banca, non avendo mai espresso per intero ai clienti la
denominazione delle obbligazioni emesse attraverso il veicolo
della Parmalat Finance Corporation Bv, ha creato una situazione
di asimmetria informativa ingenerando negli utenti una
rappresentazione della realtà viziata da errore essenziale e
riconoscibile su un elemento fondamentale del contratto.
Per maggiori informazioni sulla decisione:
info@avvocatideiconsumatori.it.Indirizzo e-mail protetto dal
bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

13/11/08

DEUTSCHE BANK FINANZIO' IL NAZISMO ?

Login Registrati Bentornato, Esci CORRIERE DELLA SERA.it Archivio Home Opinioni Corriere TV Salute Motori Il quotidiano Casa Viaggi Donna e Mamma Dizionari Libri Giochi Store Servizi Prima pagina E-dicola Edizioni locali Archivio Iniziative in edicola Abbonamenti - Ore7 Fondazione Premio Cutuli Via Solferino Corriere della Sera > Archivio > Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau Archivio storico IL CASO / Rivelazioni sul nazismoDeutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau
----------------------------------------------------------------- IL CASO / Rivelazioni sul nazismo Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO - Adesso e' ufficiale: la Deutsche Bank finanzio' la costruzione del campo di concentramento nazista di Auschwitz - Birkenau, dove vennero sterminati un milione e mezzo di ebrei. Il piu' grande istituto tedesco concesse generosi crediti perfino a una delle aziende che installarono i forni cremator - i e presto' denaro a un altro gruppo industriale, proprietario della ditta che produceva il micidiale Zyklon B, il gas usato nelle camere della morte. L' ammissione viene dallo stesso istituto di credito. + stato Manfred Pohl, direttore dell' Istituto di Storia della Deutsche Bank, ad annunciare in una conferenza stampa che nuovi documenti d' archivio confermano i legami della banca con le imprese della Polonia occupata coinvolte nella realizzazione della maggiore fabbrica della morte della Shoah. Di piu' , secondo Pohl, dalle carte "emerge senza dubbio che i funzionari delle filiali interessate sapessero perfettamente a cosa servissero i crediti, anche se non e' del tutto certo che di cio' fossero aconoscenza i vertici di Berlino" Il presidente di Deutsche Bank, Rolf Breuer, si e' detto "colpito dai legami dell' istituto con lo Stato illegale nazional - socialista". Ma i suoi portavoce si sono rifiutati di commentare i dettagli, precisando di voler prima aspettare la conclusione del lavoro di ricerca. Mostrando fotocopie di contratti con alcune imprese edili, il professor Pohl ha spiegato che le prime conferme vengono dall' analisi di un migliaio di documenti e che, tra quelli gia' visionati e quelli ancora da vedere, i fogli che documentano quel periodo coprono quasi 10 chilometri. Le ammissioni di ieri gettano nuove ombre sulla prevista acquisizione da parte di Deutsche Bank del gruppo americano Bankers Trust, un affare da 10,1 miliardi di dollari. Il Congresso Mondiale Ebraico (WJC) e' deciso a bloccare l' accordo fino a quando la banca tedesca non sia pronta a pagare "risarcimenti morali" ai sopravvissuti o agli eredi delle vittime, per l' uso del lavoro coatto e per avere preso parte alla "arianizzazione". Ieri il WJC ha espresso la speranza che le ammissioni di Pohl siano "la premessa di progressi sufficienti a risolvere il problema degli indennizzi dell' Olocausto". Secondo il direttore esecutivo, Elan Steinberger, gia' nei prossimi giorni i rappresentanti del WJC dovrebbero incontrare a New York una delegazione del governo di Bonn e alcuni funzionari della Deutsche Bank (intanto pero' gia' ieri il controllore finanziario della citta' di New York ha riaffermato la propria opposizione alla unione Deutsche - Bankers). L' istituto, insieme a poche altre banche tedesche e austriache, deve far fronte a richieste di risarcimento per miliardi di dollari. Ma finora ha sempre negato l' uso di schiavi durante gli anni della guerra, mentre ha ammesso una partecipazione marginale alla "arianizzazione", il furto legalizzato dei beni degli ebrei deciso dai nazisti nel 1935 con le leggi di Norimberga. Paolo Valentino
Valentino Paolo
Pagina 25(5 febbraio 1999) - Corriere della Sera
ARCHIVIOcronologico

LANZICHENECCHI E SOCI DI NUOVO IN ITALIA ?

italia cronaca parma parmalat morgan stanley procura di parma Parmalat, rinviate a giudizio quattro banche straniere voti13 giugno2007 — repubblica.it
Si tratta di Citigroup, Ubsm Deutsche Bank Morgan Stanley La prima udienza si terrà il prossimo 22 gennaio a Milano

economia milano parmalat citigroup morgan stanley Crack Parmalat, quattro banche indagate per aggiotaggio voti13 giugno2007 — unita.it
Sono la Morgan Stanley, l’Ubs, la Deutsche bank e il Citigroup, cioè quattro dei maggiori colossi finanziari mondiali.politica citigroup ubs morgan stanley crack parmalat

Crac Parmalat, indagate 4 banche voti13 giugno2007 — tgcom.mediaset.it
Citigroup, Ubs, Deutsche Bank e Morgan Stanley sono state rinviate a giudizio con l’accusa di presunto aggiotaggio nell’inchiesta sulla Parmalat.italia cronaca citigroup ubs morgan stanley crac parmalat crack parmalat

AIUTIAMO I GIUDICI.CHI HA PROVE LE INVII.
SUL SITO DELLAPROCURA DI MILANO ESISTE IN PRIMA SCHERMATA UN APPOSITO SPAZIO PER IL CRACK PARMALAT

IL GRILLO SALTA SU DEUTSCHE BANK

Standard & Poor dava un buon rating di Parmalat fino a due settimane prima del crollo. Negli ultimi sei mesi il valore delle azioni Parmalat era raddoppiato. Deutsche Bank aveva comprato il 5 per cento di Parmalat e l'ha venduto appena prima del crollo. Davvero nessuno sapeva? Dal 2002 ho raccontato nei miei spettacoli i debiti e i bilanci falsi di Parmalat a più di centomila spettatori. Sono figlio di un imprenditore.
dal libro "tutto il grillo che conta" editore Feltrinelli pag.259 .
lo stesso brano è riportato in http://www.internazionale.it/ sito di un giornale on line che sembra raccogliere firme ed articoli da tutto il mondo .Telefono della redazione +39 06 4417301 .La data di pubblicaz. dovrebbe essere il 29 o 30 genn.2004Omettevo di dirvi che le parole sono di Beppe Grillo (ma scommetto che l'avevate capito..).

ESTRATTO DA WIKIPEDIA

L'attuale ad (AMMINISTRATORE DELEGATO ) di Parmalat, Bondi, ha deciso di intraprendere un'azione legale contro le banche creditrici prima del crack, accusandole di aver emesso bond fino all'ultimo momento pur essendo consapevoli della situazione disastrosa in cui versavano i bilanci dell'azienda. Bondi stima che Deutsche Bank abbia, a fronte di un prestito di 140 milioni di euro, guadagnato di interessi 217 milioni (+140%), Unicredit Banca da 171 milioni di euro ne ha ricavati 212 (+124%), Capitalia ha incassato il 123% in più di quanto aveva prestato alla Parmalat.VEDI LA VOCE : CRACK PARMALAT su wikipedia ,troverai la citazione delle fonti in fondo alla pagina.

TRUFFE A COMUNI ITALIANI ?PERQUISITA DEUTSCHE BANK?

Truffa sui bond comunali, perquisite a Milano 4 banche estere26 giugno 2008 alle 15:59 — Fonte: Unità.it voti— 0 commenti Perquisiti dai finanzieri gli uffici milanesi di Deutsche Bank, Ubs, JpMorgan, Depfa Bank, su ordine del pm Alfredo Robledo del pool finanziaro della Procura di Milano, quello del crack Parmalat e del caso Antonveneta. S’indaga per truffa aggravata ai danni del Comune. Avrebbero scaricato sulle casse pubbliche le perdite per la collocazione dei bond comunali.

politica procura procura di milano truffa bond antonveneta ubs deutsche bank jpmorgan crack parmalat LE ACCUSE: aggiotaggio e ostacolo agli organismi di vigilanza Parmalat, il pm chiede 13 anni per TanziLa Procura sull'ex patron di Collecchio: per la sua gravità, aggiotaggio irripetibile

FORSE DOVREMMO SUONARE LA MARTINELLA ( la campana del Carroccio. n.d.a.)

NEI TRIBUNALI DI MILANO E PARMA

2.2 TRIBUNALE DI MILANO (44206/03) – COLLEGIO II SEZIONE - PRES. DOTT. MANFRIN: II° TRONCONE PER AGGIOTAGGIO (IMPUTATI: DIRIGENTI BANCHE ESTERE)Il dibattimento, iniziato il 22 gennaio 2008, dovrebbe finalmente entrare nel vivo a partire dalla prossima udienza del 19 novembre, nel corso della quale il Tribunale decidera' in ordine ad tutta una serie di eccezioni, alcune insidiose, sollevate dalle difese degli imputati che non hanno patteggiato (incompatibilita' del GUP TACCONI, incompetenza territoriale etc ). UBS e i propri dirigenti hanno patteggiato la pena e sono percio' usciti di scena. Nel contempo, sia UBS che DEUTSCHE BANK e MORGAN STANLEY (queste ultime, pur continuando a difendersi vigorosamente nel processo) hanno congiuntamente formulato alle parti civili costituite una proposta di risarcimento, rivolta sia agli ex azionisti che agli ex bondisti, pari al 10% dell’ammontare a suo tempo investito, sia pure con alcune distinzioni e limitazioni.La proposta e' in corso di valutazione.

4.1 TRIBUNALE DI PARMA – G.U.P. DOTT.SSA SARLI; 864/06 – IMPUTATI DIRIGENTI UBS, PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA E USURA; 983/2006 – IMPUTATI DIRIGENTI MORGAN STANLEY, PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA; 3524/2007 – IMPUTATI DIRIGENTI D.B. PER CONCORSO ESTERNO IN BANCAROTTA E USURA L’udienza preliminare e' iniziata in data 11.12.2007; all’udienza del 07 aprile 2008 sono state respinte le richieste di esclusione della parti civili che erano state proposte dalle difese degli imputati. Probabilmente si assistera' a qualche richiesta di patteggiamento.L’atteggiamento delle parti civili dipendera' dall’esito della proposta di risarcimento formulata dalle tre banche (UBS, DEUTSCHE BANK e MORGAN STANLEY), di cui si e' dato conto sopra (punto 2.2)
6. POSTILLA: INIZIATIVE PER I RISPARMIATORI CHE NON SI SONO ANCORA COSTITUITI PARTE CIVILE O CHE NON ADERIRANNO ALLE PROPOSTE “DELOITTE” E “UBS, DEUTSCHE BANK E MORGAN STANLEY”.Giunti a quasi cinque anni dal crack, il termine di prescrizione del diritto al risarcimento dei danni lamentati dai risparmiatori si sta avvicinando.D’altra parte, le ulteriori iniziative giudiziali nei confronti dei soggetti, gia' chiamati in causa come responsabili civili nei procedimenti penali, potranno trovare sbocco solo in sede civile (Tribunale Civile) o all’esito di quei procedimenti penali che arriveranno ad una sentenza ( Bank of America; Deutsche Bank; Morgan Stanley; Citibank ) o anche prima, nei casi in cui i relativi procedimenti penali sono stati definiti con i patteggiamenti ( Deloitte; Ubs ). Quanto sopra, ovviamente solo in quei casi in cui il singolo risparmiatore abbia ritenuto di non accettare le proposte transattive in corso.Bisogna, inoltre, considerare che i gruppi di risparmiatori che si sono costituiti parte civile nei vari procedimenti, e che pertanto stanno ricevendo le proposte di transazione, non coincidono perfettamente. Vi e' dunque l’esigenza di coordinare tutte le varie posizioni individuali e di renderle omogenee, da qui all’inizio del 2009, anche per evitare di incappare nella prescrizione.Lo strumento potra' essere l’invio ai soggetti ritenuti responsabili di una formale richiesta di risarcimento, interruttiva dei termini di prescrizione.

====== NOTIZIARIO INVESTIRE INFORMATI ===Informazione sulla gestione del risparmio.
Edito dall'ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.Redazione: Via Cavour 68, 50129 FirenzeTel. 055.290606 - Fax 055.2302452URL: http://investire.aduc.it - Email: investire@aduc.it
A cura di- Alessandro Pedone, pianificatore finanziario- Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente
Archivio dal 30-10-2008 al 13-11-2008n.23/2008 (Anno VIII)
Deutsche Bank Argentina
Deutsche Bank is a leading global investment bank with a strong and profitable private clients franchise.The bank first established a presence in Argentina in January 1887. Following the tendencies of the local market, the global perspectives of the industry and the regional strategy the Deutsche Bank Group has become a synonym for an investment bank in Buenos Aires.
Local Site of Deutsche Bank in Argentina

Please select a city
Please select a branch Buenos Aires -
Avenida Leandro N. Alem 855 (C1001 ADD)Buenos Aires - Tucumán 1 (C1049 AAA)

INTESTAZIONE DEL SITO DI DEUTSCHE BANK ARGENTINA
dove dichiara di essere presente nel paese dal 1887.
Come poteva non sapere della sua situazione economica ?

SENTENZA CONTRO DEUTSCHE BANK

L'istituto di credito dovrà restituire 152 mila euro investiti nel '98Le banche con i risparmiatori contro il governo argentinoTango-bond, la Deutsche Bank condannata a risarcire i clienti

Il presidente della Tfa Nicola Stock VENEZIA - Il comitato esecutivo dell'ABI ha oggi espresso "pieno appoggio e apprezzamento" all'azione della Task force sull'argentina guidata da Nicola Stock. Ma, nel frattempo, il tribunale di Venezia ha pronunciato una sentenza che potrebbe ribaltare le sorti dei risparmiatori: ha infatti condannato la Deutsche Bank a restituire a una coppia di clienti i 152.000 euro investiti nel 1998 in bond argentini.
Se altri magistrati seguissero la strada aperta dal giudice Mara Caprioli a Venezia, i risparmiatori avrebbero un'alternativa rispetto all'accettazione dell'offerta capestro del governo argentino, che prevede il rimborso in tempi lunghissimi di circa il 30 per cento della somma investita, oppure dell'eventuale causa, magari di gruppo, a Buenos Aires (o ancora, dell'attesa di una ulteriore quanto improbabile nuova proposta di rimborso).
La banca, nel caso specifico dei due coniugi veneziani, lui pensionato e lei casalinga, era tenuta per contratto anche a fornire consulenza sugli investimenti. Pertanto, nonostante quella di acquistare bond argentini per 295 milioni di lire fosse stata una specifica richiesta dei clienti, pervenuta per telefono, la banca avrebbe dovuto informarli delle ragioni per cui non era opportuno procedere all'esecuzione dell'operazione, si legge nella sentenza.

"I soggetti abilitati - dicono i magistrati veneziani - devono comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nell'interesse del cliente e per l'integrità del mercato, acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che gli stessi siano sempre adeguatamente informati".
Il giudice ricorda, a sostegno delle ragioni che avrebbero dovuto spingere la banca a sconsigliare l'investimento ai clienti, "l'enorme sproporzione tra il capitale della società emittente e l'ammontare del prestito" e il fatto che le agenzie più qualificate non avessero fornito il rating sull'operazione. Tutte circostanze comuni a migliaia di investimenti analoghi. I sottoscrittori di bond argentini in Italia sono circa 450.000.
Le banche finora si sono dette pronte a sostenere le ragioni dei clienti, non certo ad addossarsene gli oneri finanziari. Nell'approvare l'operato di Stock, oggi il comitato esecutivo dell'ABI (Associazione bancaria italiana) ha invitato le banche a farsi carico delle eventuali spese derivanti dalle azioni legali sostenute dalla Tfa, per conto dei clienti, nei confronti dell'Argentina.
Infatti Stock ha ricordato oggi che i creditori che non aderiranno all'offerta potranno avviare iniziative "per far pignorare o sequestrare i flussi finanziari destinati ai nuovi titoli" mentre chi non aderirà all'offerta "non perderà i diritti derivanti dai titoli esistenti".
L'ipotesi della Tfa, che l'ABI oggi si è impegnata a sostenere, è che i risparmiatori (liberi comunque di prendere qualunque decisione), rifiutando in blocco l'offerta, possano spingere il governo argentino a formularne una migliore (ipotesi però che il sottosegretario argentino all'Economia Guillermo Nielsen, in Italia per il road show dell'offerta ha respinto in termini netti).
Considerato il migliore andamento economico, con le riserve valutarie a 20 miliardi di dollari statunitensi, il Pil in crescita di oltre l'8 per cento e gli introiti fiscali aumentati di oltre il 30 per cento, l'Argentina, ha ripetuto oggi Stock all'ABI (lo aveva già detto giorni fa in Parlamento) "può migliorare la sua offerta unilaterale, ma non ha alcuna volontà di farlo".
(19 gennaio 2005)

IL TRIONFO DELL'ARGENTINA

[attachmentid=191297][attachmentid=191297]
Per non dimenticare le lacrime di 2 milioni di italiani .E la gioia degli argentini e non solo la loro

DAL QUOTIDIANO la nacion

....La mayoría de los diarios italianos comentaron ayer el éxito del canje de la deuda argentina. "Tango bond, Buenos Aires gana la partida", ...www.lanacion.com.ar/683304Diarios italianor hablan del triunfo de la argentina.

cerca "argentina tango bond" su Google
il grafo completo su http://it.finance.yahoo.com/m2
Che si parli di vincite di partite e di trionfo (e si usino toni da stadio)(chiunque lo faccia) in una vicenda tanto seria e crudele , che a volte ha cambiato il destino di intere famiglie , è davvero doloroso.Che dopo tante parole ben poco o ben niente sia stato fatto dalla nostra classe politica per una soluzione internazionale del problema , sembra dirla lunga della possibilità volontà e capacità di operare per il bene della Nazione.Che la nostra classe politica poco abbia fatto anche sul fronte interno indagando seriamente sull'operato delle banche (quando ci sono sentenze che parlano largamente di illeciti , e banche indagate e o sotto processo anche per vicende consimili :vedi Deutsche bank ed altre per la vicenda Parmalat a Milano ( udienza il 24 gennaio)) è altrettanto doloroso. E lascia perplessi il fatto che in un problema collettivo,nulla di veramente serio sia stato fatto da chi ha in mano il potere legislativo.( Ricordo a tutti che l'Argentina ha blindato con una Legge il Pagamento del proprio debito estero).Dopo la dichiarazione di default da parte dell'Argentina ,dicembre 2001 se non sbaglio, La Borsa di Buenos Aires e' scesa a 200 punti circa (verso la fine dell'anno successivo) per portarsi poi in sei anni verso i 2200 / 2400 punti e guadagnando ,con un trend sempre in sostanziale salita , LA BELLEZZA DEL 1100 / 1200 % Dico, MILLE E DUECENTO PER CENTO Perche' se la loro economia sembra essere tanto buona , non si pagano qualche debituccio ? Certo salgono alle labbra parole e parolacce , ma insultare ,benche' comprensibile,puo' essere sin troppo facile.
Le vere domande sono : cosa hanno fatto i Signori d 'Italia ai quali abbiamo delegato col voto i nostri sacri poteri di difendere le nostre case,le nostre vite il destino nostro e dei nostri figli ? il nostro lavoro ed i suoi frutti.....?(ma questa non e' retorica : ci son ragazzi che invece di essere all'universita' accettano lavori purchessia perche' i soldi per mandarli a studiare stanno ingrassando le vacche argentine),
Infine un appello alla Magistratura : se sia vero che la legge è uguale per tutti ,non sembra emergere altrettanta uguaglianza dalle sentenze le quali ,pur nella giusta diversita' dovuta alle differenze da caso a caso, spesso sono pervenute a risultati differenti pur in presenza di concetti apparentemente identici.Un esempio per tutti : Il tribunale di Milano ha considerata illecita la vendita di obbligazioni Cirio ai risparmiatori PRIMA che tali titoli venissero materialmente ad esistere (dico quindi :venduti prima della emissione).Sentenza n.3575/2006 del 20/3/2006. Leggetevela perche' merita per la sua completezza e chiarezza.Non mi risulta che cio' sia stato fatto (almeno non in misura così visibile) in altre sedi e per altri casi e titoli , compresi quelli argentini.Vi sto dicendo che le banche ( e per prime quelle che guidavano il collocamento , le cosiddette Capofila ) prima vendevano i titoli ai risparmiatori , e POI l'Argentina li emetteva e cio' anche in date estremamente vicine al cosiddetto crollo finale (dicembre 2001).Come a dire che il Titanic affondava e intanto la compagnia vendeva i biglietti..........Forse mi sbaglio , ma se cio' non e' , mi fà davvero male pensare che la giustizia possa essere (sia pur lecitamente) non univoca . Ecco perchè invoco una concertazione fra Il potere legislativo e quello giudiziario affinche' gli italiani non cadano vittime non solo di spade straniere , ma dolorosamente e beffardamente ,anche di quelle che hanno contribuito a forgiare.

CROCIERE SUL TITANIC .COMPRATE I BIGLIETTI !

Questo è un documento di vendita di titoli argentini della Deutsche bank
fate 2 click sul documento
Come vedete la data di acquisto è ripetuta 3 volte ( 25 genn 2001 )(Il default è della fine del 2001)
La nascita del titolo avviene 5 GIORNI DOPO : il 30 genn 2001come vedete l'Argentina continuava ad emettere...... ma ,come in questo caso,PRIMA sembra ci si assicurasse che il titolo fosse già venduto ai risparmiatori e POI lo si emetteva aggirando (a voler credere ai giudici di Milano) l'obbligo di prospetto informativo e le altre garanzie (chiedete all'avvocato) che spettano ai risparmiatori.Ricordate che le offering circular riservavano queste emissioni agli invest.istituz.(banche..ecc) e VIETAVANO la vendita alla "piccola" clientela (cosiddetta retail).Nei procedimenti legali le banche spesso contestano ai clienti di essersi decisi AUTONOMAMENTE ALL'ACQUISTO.Ciò (forse) allo scopo di non vedersi contestato l'aver indotto all'acquisto ed offerto esse stesse il titolo al risparmiatore ( con tutti i doveri di informaz. adeguatezza,ecc..)che ne deriverebbero.ma in casi come quello (grey market) qui riportato ,e sono tanti,ci si DEVE chiedere " E COME POTEVA IL CLIENTE SAPERE DELL'ESISTENZA DI UN TITOLO NON ANCOR NATO ? "Non è forse DEDUCIBILE plausibile e corretto immaginare che sia stata la banca (qui addirittura Capofila dei collocamenti argentini) ad offrirlo ?Benedetta sia la sentenza dei giudici di Milano (citata el blog http://asandabubia3.blogspot.com/ ). Se siete in questa situazione e non avete firmato nè la conoscenza del conflitto di interessi nè altro , chiedete ai vostri avvocati.

CAPOFILA PRINCIPALE E MANDATARIA DELLA REPUBBLICA ARGENTINA...

PROVA NE SIA(SEMBREREBBE) la offering circular che è reperibile nell'interessante sitohttp://www.tangobond.it/
di questa abbiamo pubblicato l'intestazione , (notate le date ivi citate) l' approvaz.di Deutsche Borse il 18 aprile 1999 ,((e poi prendete visione qui sotto dell'altra Off.Circular dove si dice che i documenti (redatti in non so quale lingua ) sono visibili (GUARDACASO)a Francoforte sul Meno presso la Deutsche Bank aktiengeselleshaft. (la Capofila dei collocamenti già citati...e ...Mandataria della Rep.Argentina)..... ))

Quello che vedete (ANDATE NEL SITO HTTP://ASANDABUBIA3.BLOGSPOT.COM)
e' intitolato "Estratto avviso Borsa italiano su titolo Argentina"...e la drammatica parte terminale nella quale ,pur con parole alquanto (secondo noi ) più moderate di quanto la estrema pericolosità della situazione richiedesse , viene detto che la
......." RECESSIONE ECONOMICA AGGRAVATASI NEGLI ULTIMI MESI.......ENFATIZZINO I RISCHI DEI TITOLI......GIA' RAPPRESENTATI DA INDICI DI RATING NEGATIVI..... .Per incarico della DEUTSCHE BANK AG (la casa madre tedesca.NdB) .........MANDATARIA DELLA REPUBBLICA ARGENTINA....."
qui e' l'ARGENTINA STESSA a segnalare la propria PERICOLOSITA' con una concordanza davvero sintomatica con la data da noi indicata :noi : 10 febbraio 1999...............................l'Argentina : 18 aprile 1999
come mai allora si e' continuato a comprare ? O siamo una nazione di folli , o di speculatori, ma proprio senza freni , oppure non siamo stati informati dagli operatori professionali.........beh..non proprio tutti...................Ciò sembrerebbe fornire un'altra prova che la situazione argentina era ben conosciuta dagli Operatori Professionali (TRA CUI PRINCIPALMENTE LE BANCHE), ma....forse...non altrettanto bene dai Risparmiatori.
Due figure con obblighi di diligenza ben diversi : l'una quella dell'Operatore Professionale , l'altra quella del Buon Padre di famiglia.(vedi artt. Codice Civile)
Forse la stessa differenza che passerebbe in fatto di piante tra
il Ministero dell'Agricoltura e Foreste
e la mia mamma quando semina il basilico sul davanzale.....

LE ORECCHIE D'ORO E I COMMENTI DEI ROLLING STONES

Rolling Stones party privato, 4 milioni per 80 minuti19 luglio 2007 alle 14:25 — Fonte: repubblica.it voti— 0 commenti
Quattro milioni di euro per ottanta minuti di concerto:
è quanto hanno guadagnato i Rolling Stones in un party privato dove si sono esibiti davanti a una platea di 700 manager della Deutsche Bank.

Il gruppo, che quasi mai si è prestato a suonare in situazioni private, si è esibito al Museo di Arte Catalana a Barcellona,ripercorrendo alcune delle hit immortali del proprio repertorio.
Mick Jagger non ha risparmiato commenti ironici alla folla di manager dell’istituto tedesco: “Chiaramente è un piacere stare qui con voi — ha detto il leader del gruppo britannico — La cosa più strana, poi, è che ci state pagando con le vostre gratifiche…”.

AGIhttp://news.kataweb.it/item/334101/rolling-stones-party-privato-4-milioni-per-80-minuti

...NONNA, CHE DENTI GRANDI CHE HAI.......

Eni: Deutsche Bank advisor per acquisizione Yukos voti4 aprile2007 — repubblica.it

Deutsche Bank è il nuovo advisor finanziario di Eni e di sole arranger per il finanziamento dell’operazione di acquisizione da parte del consorzio EniNeftegaz (60% Eni, 40% Enel S.p.A.) del secondo lotto messo all’asta nel processo di liquidazione di…
economia eni yukos advisor

CONTINUANO LE INVASIONI BARBARICHE ?

economia parmalat citigroup ubs morgan stanley Parmalat: 6 indagati Deutsche Bank e 5 per Morgan Stanley voti26 giugno2007 — repubblica.it La Procura di Parma ha chiuso le indagini relative a due importanti gruppi bancari: Deutsche Bank e Morgan Stanley.

SEMPRE FRA I MONELLI ?

Parmalat, rinvio a giudizio per Bank America voti6 luglio2007 — corriere.it La banca americana finirà in tribunale con altri 4 istituti stranieri: Ubs, Citigroup, Morgan Stanley e Deutsche Bank.

UNA VITA DA FARAONI ?

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Scritte dagli utenti Foto Rolling Stones party privato, 4 milioni per 80 minuti voti19 luglio2007 — repubblica.it
Quattro milioni di euro per ottanta minuti di concerto: è quanto hanno guadagnato i Rolling Stones in un party privato dove si sono esibiti davanti a una platea di 700 manager della Deutsche Bank.
spettacoli londra manager party .

ARGENTINA : NON DIRE BUGIE SULL'INFLAZIONE

Tango bond, l'Argentina rimborsa 6,7 miliardi di dollari di Alessandro Merli commenti - 3 SETTEMBRE 2008
Con un annuncio a sorpresa, il presidente argentino, CristinaFernandez Kirchner, ha dichiarato ieri di voler rimborsare 6,7 miliardi di dollari di debiti al Club di Parigi, che riunisce i creditori ufficiali del Paese sudamericano, compreso il Governo italiano. L'Argentina è apparsa nelle scorse settimane pesantemente sotto pressione di fronte alla prospettiva che il prossimo anno, se dovesse continuare il recente calo delle materie prime che esporta, potrebbe avere difficoltà a far fronte ai propri fabbisogni di finanziamento esterni. Da qualche parte si è ventilata addirittura l'ipotesi di un secondo default dopo quello del 2001.
La mossa unilaterale della signora Kirchner solleva diversi interrogativi, anche perché gli accordi con il Club di Parigi sono normalmente coperti dall'approvazione da parte del Fondo monetario internazionale di un programma economico, approvazione che in questo caso non c'è, dato che Buenos Aires ha interrotto da due anni le regolari consultazioni con l'Fmi (a sua volta rimborsato nel gennaio 2006 per 9,5 miliardi di dollari). Per ora il Club di Parigi si è trincerato dietro un no comment.
Ma l'annuncio riapre inoltre la possibilità che, nonostante le smentite anche recentissime, il Governo argentino possa riaprire uno spiraglio agli holdout, i possessori di obbligazioni (i cosiddetti tango bond) coinvolti nel default del 2001 e che hanno rifiutato di aderire allo scambio del 2005 e di accettare un taglio del capitale di circa il 70 per cento. Fra questi, oltre 200 mila italiani. Appare per ora un'ipotesi remota, visto che si tratterebbe di un voltafaccia molto oneroso dal punto di vista politico, dopo che la stessa Cristina Fernandez e soprattutto il suo predecessore, il marito Nestor Kirchner, hanno fatto della linea dura contro i creditori esteri il pilastro della propria popolarità. Gli holdout sono tuttora in possesso di titoli del valore nominale di circa 20 miliardi di dollari.Le condizioni però stanno cambiando rapidamente. Il boom dei prezzi delle materie prime agricole delle quali l'Argentina è esportatrice, dal grano alla soia - e che ha consentito di spingere la crescita dell'economia e impinguare le riserve valutarie (oggi a 47 miliardi di dollari, da qui verranno i fondi per il rimborso al Club di Parigi) - si è invertito negli ultimi mesi, lasciando spazio a un brusco calo e la cre-scita è in frenata. Sui mercati internazionali, la sfiducia nel Governo argentino è testimoniata da un rischio- Paese vicino ai 700 punti base (uno dei più alti fra i Paesi emergenti) e dal declassamento del rating.
Ha contribuito al deterioramento della percezione del Paese la sconfitta della Kirchner nel braccio di ferro con gliagricoltori sull'imposizione di tasse più alte all'export e soprattutto la convinzione che il Governo stia manipolando i dati sull'inflazione, il punto di più grave dissenso con l'Fmi: quella ufficiale è attorno al 9%, quella calcolata da economisti indipendenti almeno il triplo. La querelle acquista particolare rilevanza perché oltre i quattro quinti del debito interno sono indicizzati all'inflazione ufficiale.
È possibile che l'annuncio della signora Kirchner di voler rimborsare il Club di Parigi sia stato dettato dalla chiusura progressiva di altre opzioni. Senza accordo con i creditori ufficiali e con gli holdout, l'Argentina non ha accesso ai mercati dei capitali e ha dovuto ricorrere nuovamente il mese scorso alla vendita di bond al Venezuela di Hugo Chavez, grande finanziatore dei Kirchner, ma stavolta al tasso certo non di favore del 15 per cento. L'annuncio di un programma di riacquisto di titoli non aveva rianimato i mercati.

MARCEGAGLIA BACCHETTA BANCHE

IL NUMERO UNO DI CONFINDUSTRIA PARLA A CHIARE LETTERE DI VENDITE "D E L I N Q U E N Z I A L I AI CITTADINI.

TELEVIDEO RAI05/10/2008 00:17Economia
MERCATI, MARCEGAGLIA: SI' INTERVENTO STATOEmma Marcegaglia, al Convegno dei Giovani di Confindustria, interviene sulla crisi dei mercati. E sostiene: un intervento dello Stato "serve ed è l'unica soluzione possibile in una fase di emergenza". Auspica anche che l'Ue "prepari un piano di intervento" e che la Bce immetta liquidità "per non far mancare il credito alle imprese".

"Basta castelli di carta costruiti e venduti spesso in modo DELINQUENZIALE ai cittadini,si torni all'economia reale".

Poi, sulla riforma dei contratti, il presidente di Confindustria dice di voler ancora credere in un "ripensamento della Cgil". E sottolinea: no ai "veti" da chi non vuole il cambiamento.

BACCHETTATA ALLE BANCHE ?
GRAZIE AD EMMA MARCEGAGLIA.

TAGLI ALLE SPESE "PER ADULTI" ?

stretta anche su treni, taxi e alberghiDeutsche Bank: stop ai «bordelli»I dipendenti non potranno più farsi rimborsare le spese «per adulti» in trasferta
(Afp) BERLINO - Si preannunciano tempi duri per i manager della Deutsche Bank frequentatori di bordelli e club di strip-tease: d’ora in poi dovranno pagarsi lo spasso di tasca loro, senza piu’ metterlo in conto al gruppo bancario tedesco. La «incredibile» notizia è riportata dall'autorevole settimanale «Der Spiegel», che cita un passaggio delle nuove direttive emanate in aprile per il settore della Comunicazione, in cui è scritto che Deutsche Bank «non autorizza alcun tipo di divertimento per adulti, e non rimborserà le spese relative». L’allusione riguarda le visite a bordelli, locali di spogliarello e cinema porno, per i quali non è quindi più consentito fare uso delle carte di credito della società. Secondo il responsabile di settore dell’istituto di credito, Stefan Baron, norme analoghe valgono per la totalità dei dipendenti.
TAGLI ANCHE SU TRENI E TAXI - In base alle nuove direttive, i manager in viaggio d’affari negli Stati Uniti potranno inoltre servirsi dei treni solo in seconda classe, mentre in Germania la prima classe sarà consentita per tragitti di durata superiore a un’ora, ma in Gran Bretagna solo a partire da un percorso superiore alle due ore. In caso di sciopero dei mezzi pubblici, i dipendenti della banca tedesca potranno usare il taxi unicamente previa autorizzazione, mentre per i pranzi o le cene d’affari il conto non dovrà superare i 65 euro a testa.
E LA DOCCIA SI FARA' IN AEROPORTO - Regole «francescane» anche per i dirigenti che nei loro spostamenti arrivino negli aeroporti di mattino presto: obbligo di usare le docce della lounge dello scalo invece di prenotare una camera d’albergo dalla sera prima. Direttive altrettanto severe riguardanti i viaggi d’affari sono state già adottate da molte altre aziende tedesche, che nella loro totalità hanno speso nel corso del 2006 oltre 46 miliardi di euro per gli spostamenti del personale e le spese a essi collegate.
21 aprile 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_21/deutsche_bank_bordelli_177b3e18-0fa1-11dd-aca8-00144f486ba6.shtml

ARGENTINA UN DEBITORE ARROGANTE?

il sole 24 oreL'Argentina sarebbe inoltre fermamente determinata a lasciare fuori delle discussioni ogni soluzione del problema degli holdout, che complessivamente detengono obbligazioni del valore nominale di 20 miliardi di dollari. «Questa soluzione – dice Miguel Kiguel, economista che ha fatto parte del team economico negli anni 90 – sarà indispensabile solo quando l'Argentina vorrà ripresentarsi sui mercati internazionali dei capitali. E per il 2008 e il 2009 non ne ha bisogno. Quindi non è una priorità del Governo». Intanto, diversi esperti, come Carmen Reinhart, dell'università del Maryland, e Guillermo Mondino, di Lehman, sostengono che l'Argentina sta realizzando un altro default "di fatto" sulle obbligazioni indicizzate all'inflazione. «Nessuno sa quanto è l'inflazione in Argentina – dice Mondino – ma certo più del 20% e sicuramente non sotto il 10, come sostiene il Governo». Manipolando i dati dell'inflazione, affermano gli esperti, l'Argentina effettua pagamenti molto inferiori al dovuto.