13/11/08

DEUTSCHE BANK FINANZIO' IL NAZISMO ?

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----------------------------------------------------------------- IL CASO / Rivelazioni sul nazismo Deutsche bank finanzio' la costruzione del campo di Auschwitz - Birkenau DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO - Adesso e' ufficiale: la Deutsche Bank finanzio' la costruzione del campo di concentramento nazista di Auschwitz - Birkenau, dove vennero sterminati un milione e mezzo di ebrei. Il piu' grande istituto tedesco concesse generosi crediti perfino a una delle aziende che installarono i forni cremator - i e presto' denaro a un altro gruppo industriale, proprietario della ditta che produceva il micidiale Zyklon B, il gas usato nelle camere della morte. L' ammissione viene dallo stesso istituto di credito. + stato Manfred Pohl, direttore dell' Istituto di Storia della Deutsche Bank, ad annunciare in una conferenza stampa che nuovi documenti d' archivio confermano i legami della banca con le imprese della Polonia occupata coinvolte nella realizzazione della maggiore fabbrica della morte della Shoah. Di piu' , secondo Pohl, dalle carte "emerge senza dubbio che i funzionari delle filiali interessate sapessero perfettamente a cosa servissero i crediti, anche se non e' del tutto certo che di cio' fossero aconoscenza i vertici di Berlino" Il presidente di Deutsche Bank, Rolf Breuer, si e' detto "colpito dai legami dell' istituto con lo Stato illegale nazional - socialista". Ma i suoi portavoce si sono rifiutati di commentare i dettagli, precisando di voler prima aspettare la conclusione del lavoro di ricerca. Mostrando fotocopie di contratti con alcune imprese edili, il professor Pohl ha spiegato che le prime conferme vengono dall' analisi di un migliaio di documenti e che, tra quelli gia' visionati e quelli ancora da vedere, i fogli che documentano quel periodo coprono quasi 10 chilometri. Le ammissioni di ieri gettano nuove ombre sulla prevista acquisizione da parte di Deutsche Bank del gruppo americano Bankers Trust, un affare da 10,1 miliardi di dollari. Il Congresso Mondiale Ebraico (WJC) e' deciso a bloccare l' accordo fino a quando la banca tedesca non sia pronta a pagare "risarcimenti morali" ai sopravvissuti o agli eredi delle vittime, per l' uso del lavoro coatto e per avere preso parte alla "arianizzazione". Ieri il WJC ha espresso la speranza che le ammissioni di Pohl siano "la premessa di progressi sufficienti a risolvere il problema degli indennizzi dell' Olocausto". Secondo il direttore esecutivo, Elan Steinberger, gia' nei prossimi giorni i rappresentanti del WJC dovrebbero incontrare a New York una delegazione del governo di Bonn e alcuni funzionari della Deutsche Bank (intanto pero' gia' ieri il controllore finanziario della citta' di New York ha riaffermato la propria opposizione alla unione Deutsche - Bankers). L' istituto, insieme a poche altre banche tedesche e austriache, deve far fronte a richieste di risarcimento per miliardi di dollari. Ma finora ha sempre negato l' uso di schiavi durante gli anni della guerra, mentre ha ammesso una partecipazione marginale alla "arianizzazione", il furto legalizzato dei beni degli ebrei deciso dai nazisti nel 1935 con le leggi di Norimberga. Paolo Valentino
Valentino Paolo
Pagina 25(5 febbraio 1999) - Corriere della Sera
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)